Un racconto di Lyuba Centrone
Numero di battute: 2471
Ci sono un uomo e una donna al centro di un piccolo ufficio. Tra loro c’è una scrivania di mogano. Ci sono due fotocopiatrici e c’è una tessera sanitaria sulla piastra dello scanner. L’uomo è seduto dalla parte di coloro che sono ricevuti, la donna dalla parte di coloro che ricevono e sulla testa di lei c’è un certificato di laurea in psicologia. Ci sono due agenti che aspettano fuori dalla porta. Nel corridoio, poco distante dai due agenti, c’è un distributore di bevande fuori servizio. Il dispenser per l’acqua, invece, funziona.
C’è un sole rovente fuori dalla finestra che si apre nel cortile interno del palazzo. All’esterno dell’edificio dalla facciata scorticata, in una via troppo stretta, c’è l’interprete in ritardo che sta affannosamente cercando di parcheggiare. C’è un grande portone da aprire, ci sono tre rampe di scale da percorrere, c’è il corridoio da attraversare, gli agenti da salutare, l’ufficio nel quale entrare e chiedere scusa.
Intanto, al centro del piccolo ufficio ci sono l’uomo e la donna. Tra loro c’è una scrivania di mogano sulla quale l’uomo ha posato una busta di plastica trasparente. Dentro c’è una copia smunta del Corano. Il volto di lui è imbarazzato. Lei è emozionata. A pagina 100 ci sono, nell’ordine: una foto di loro due abbracciati e una lettera scritta a mano. La lettera ha una grafia imprecisa, ci sono almeno sei vistose cancellature. Lei la legge ad alta voce. Sorride.
«Ci sono due agenti che aspettano fuori dalla porta.»
Poi il cellulare dell’uomo squilla. C’è sua sorella che vorrebbe fare una videochiamata, ma adesso non si può. C’è una donna che legge una lettera d’amore al centro di un piccolo ufficio. Lui le sta di fronte. C’è bisogno di ascoltarla. Ci sono due agenti che aspettano fuori dalla porta e non devono sapere. La voce di lei percorre le parole a singhiozzi. Il tempo scorre lentamente e quasi non c’è più. Poco prima dell’epilogo la donna si ferma. Alla fine della lettera c’è una domanda alla quale non può rispondere di sì: lei è già sposata e c’è un bambino di tre anni che le assomiglia parecchio. Le speranze si frantumano. Le fotocopie sono pronte.
All’improvviso la porta si apre. La donna fa in tempo a rimettere la lettera e la foto nel Corano. C’è un gran caldo che si insinua dappertutto. Il meteo parla di una tempesta africana. Ci sono un uomo e una donna al centro di un piccolo ufficio. Nel loro petto ci sono due cuori infranti che si ricuciono mischiandosi in fretta mentre l’interprete entra e saluta la donna chiedendole scusa.
Lyuba Centrone (1991) è nata a Milano ma ha vissuto gran parte della sua vita in Puglia. È laureata in Lettere moderne, ha recitato in teatro, nel 2015 ha fondato la testata giornalistica free press La Primavera Gioia. Insegna italiano ai richiedenti asilo. Un suo racconto è apparso sulla rivista Colla.