Un racconto di Giovanni Buttitta
Numero di battute: 2489
Gino le lecca la fica, Franca se la lascia leccare. L’effetto sonoro della lingua di lui mentre strapazza il clitoride, un po’ indolente, di lei, risulta a entrambi molesto.
Lui sbava, s’intrufola, vaga, ritorna indietro. Senza una linea.
«Gino…»
«Uuuh.»
«Domani, lo porti tu Paolino in palestra?»
Gino si stacca, alza lo sguardo, inquadra, andando oltre due seni flosci, un’espressione d’attesa. Dice: «Va bene». Poi, inspira, valuta la tenuta dell’erezione e la regolarità del ritmo cardiaco. Non percepisce aritmie. Inarca la schiena, s’immerge, ritorna al lavoro.
A Franca l’inclinazione della schiena di Gino ricorda il salto con gli sci dal trampolino; e, di rimando, passa in rassegna: suo padre, una tv in bianco e nero, l’eurovisione, gli sci inclinati, la sospensione, un atterraggio; e lei bambina.
Franca stacca sul culo grasso, sospeso in aria, di suo marito; scarta la nuca – di un rosa intenso (tre gradazioni) – sudata, spessa, rasata a zero. Sente la barba che le sta irritando l’interno coscia, emette due gemiti di circostanza.
«Lui sbava, s’intrufola, vaga, ritorna indietro.»
Gino si rialza un filo cianotico, ha il cazzo dritto pronto per l’uso e un pelo pubico appiccicato sotto lo zigomo. Franca lo nota, guarda la pancia; afferra e ripone, senza un motivo, il cellulare abbandonato sul letto.
Lui dice: «Girati».
Franca si gira.
Gino rivaluta di nuovo i suoi battiti, nulla di anomalo. Guarda giù in basso, avvista Franca e ne scandaglia parte del corpo. Affronta i polpacci e un paio di varici; l’area, allargata, di cellulite che dalle cosce continua sul culo. Sfuma lo sguardo sui fianchi pesanti, si ferma lì e si concentra sull’ano.
Gino la penetra mentre lei pensa: “Domani-dentista”.
Gino reitera e lei ripete: «Oh, sì… oh, sì…».
Lui sente il dovere di scaldare l’ambiente, vaglia l’abuso di un “quanto sei troia!”; teme, però, di non risultare credibile.
Si astiene e ripiega su un’ansimante variazione di ritmo.
Lei contrappone un timido: «Ancora…», mentre si chiede se non sta esagerando; pensa a Marisa e a cosa dice di suo marito e si convince che la sua amica è proprio una stronza.
Gino si aggrappa ai fianchi di Franca, le fissa ancora il buco del culo, rimbalza molle sulla sua carne e, poco dopo, eiacula un tot.
Estrae il cazzo, rimane a guardarla.
Passano circa dieci secondi, Franca non varia ancora la posa, resta sui gomiti e sulle ginocchia. Gino si stravacca sul lato destro; lei, un po’ sorpresa, s’appiattisce pigra sul letto.
Franca galleggia, cerca lo sguardo di suo marito, sorride incerta.
Gino si alza.
Giovanni Buttitta inizia a far circolare i suoi lavori nel 2015. Alcuni suoi racconti sono apparsi su riviste (Ammatula e Settepagine); altri all’interno di raccolte collettive (Edizioni Leima). Nel 2017, si aggiudica il primo premio del concorso letterario 88.88; è stato tra i finalisti del premio letterario Zeno (2015 e 2017 – sezione “racconti brevi”).