Un racconto di Andrea Franzoni
Numero di battute: 1870
Se potessero sparire, adesso, pensò la madre dopo l’ennesimo litigio con i due figli. «Guardatevi un cartone, preparo la cena» ordinò secca, lasciando i ragazzi sul divano, mentre la televisione illuminava i loro volti pallidi e tristi.
In cucina la madre cominciò a disfare la spesa e pensò alla durezza della sua vita, alla stanchezza che la divorava pezzo per pezzo, ogni giorno. Quand’era l’ultima volta che un uomo le aveva detto che era bella, che sarebbe andato tutto bene, che era giusta così com’era?
«Se potessero sparire adesso.»
La scatola delle uova le scivolò – crack –, tuorli e albumi cominciarono a colare sul pavimento in una chiazza lenta e vischiosa. Non ne poteva più e anche qualcosa dentro di lei si ruppe, si espanse, fino a farle credere che sarebbe morta. Aveva conosciuto un dolore simile per due volte nella sua vita ma il suo corpo lo aveva dimenticato, il dolore di mettere al mondo. Lottò con tutta la sua forza per tenere dentro il dolore che voleva uscire. Lo sputò fuori vomitandolo sul pavimento della cucina: era una massa nera come una melassa di petrolio. La macchia cominciò a organizzarsi, a ricomporsi secondo uno schema. Diventò un corpo, nero e lucido, la figura nera di una donna incorniciata da un orlo luminoso come un sole eclissato.
Dove sono? La domanda della cosa esplose direttamente nel cervello della madre. La cosa non aveva bocca, nel suo volto chiuso come la notte non si aprivano buchi per vedere o parlare. Parlava direttamente nella testa della madre, perché la madre e la cosa erano sempre state insieme, fino a quel momento, l’una nell’altra.
Non puoi averli, io non volevo, io non credevo, pensò la madre.
La figura nera si mosse, traballante e malferma come l’immagine distorta di una vecchia Vhs. La madre sapeva che la cosa nera avrebbe preso i bambini. Li avrebbe portati dove erano già stati una volta, molto tempo prima, prima di nascere.
Andrea Franzoni nasce a Bologna nel 1982. Dottorando in teologia presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna, è proprietario insieme alla moglie di una libreria per bambini e ragazzi nella provincia di Bologna. Ha pubblicato diversi racconti su antologie prevalentemente a tema horror.