Un racconto di Eugenio Biasetti
Numero di battute: 2499
Un uomo si sveglia nel cuore della notte ed esce di casa. È la sua prima notte, anche se probabilmente una serie di altre notti l’hanno già preceduta. Cammina per un bel pezzo e si ritrova in un quartiere di periferia. Non saprei dire con precisione dove, ma d’altra parte dettagli di questo genere non sono utili ai fini del mio racconto.
All’angolo di una strada poco trafficata l’uomo viene introdotto in un vecchio edificio. Entra senza timore ed è accolto dalla tenutaria della casa, che forse lo stava già aspettando. Nessuno dei due dice niente finché la donna non invita l’ospite a seguirla per le scale. Mentre salgono verso l’ultimo piano si rivolgono parole che ormai non ricordo. Forse la tenutaria ci tiene a far sapere le regole di quel posto, o i prezzi assegnati a ognuna delle ragazze. Le vergini costano il doppio, ma lui ha espressamente richiesto una di loro.
Arrivati in cima all’edificio si fermano davanti alla porta dell’unica stanza visibile nel corridoio. La signora consegna le chiavi all’uomo, ripetendogli alcune raccomandazioni; poi svanisce nella penombra delle scale dalle quali erano saliti.
«Le vergini
costano il doppio.»
Quando l’uomo entra vede che la ragazza sta già dormendo, completamente nuda. Decide di stendersi al suo fianco e cerca di attenuare ogni movimento, per non rischiare di svegliarla. È giovanissima, e non senza curiosità l’uomo inizia a indagare quel pallido corpo. Ha l’aspetto di una statua ma nonostante questo la sua carne sembra morbida come un frutto. È subito assalito dal desiderio di toccarla e comincia a sfiorare la sua pelle, partendo dal sottile strato delle palpebre chiuse. Procede delicatamente, non volendo farle del male. Ma arrivato all’altezza della pancia, una scoperta insospettabile lo fa quasi rabbrividire. Il ventre immacolato della ragazza si estende liscio e regolare, senza che un pur minimo segno possa far presagire la traccia della passata presenza di un cordone ombelicale attaccato a lei.
Il desiderio è più forte della paura e tenta di svegliarla. Sente delle vaghe parole che lo smarriscono ancora più di quella scoperta. In quel momento l’uomo si sveglia e capisce di essere nella propria camera da letto, con la moglie che dorme al suo fianco. Avverte un’angosciosa sensazione e preso da un irresistibile impulso infila lentamente la mano sotto la tiepida veste della moglie. Procede con cautela, non senza tremare. Il suo ombelico non c’è, ma l’uomo capisce che sta ancora sognando. Sogna, ora me ne rendo conto, di essere un tardivo Adamo.
Eugenio Biasetti (1996) nasce a Fabriano e vive a Roma, dove frequenta Lettere moderne alla Sapienza. Tra un esame e l’altro, ama scrivere racconti o plagiare quelli altrui, spesso senza una vera giustificazione estetica.