Un racconto di Carlo Paolo Cattaneo
Numero di battute: 2462
Se ne stava sdraiata sotto i pitosfori scottati dal sole nelle ore più calde della mattinata, quando il vento freddo della notte si era placato e la brezza salata e profumata che viene dal mare nel primo pomeriggio non si era ancora alzata e restavano solo l’afa e il profumo acido della resina che colava sui tronchi e la polvere che si posava sulle foglie, e si godeva il fresco dell’erba verde e molto piacevole sul ventre abbronzato e sulle gambe lunghe e delicatamente storte, sul collo dei piedi e tra le dita dei piedi e sull’arco delle clavicole e sul seno piccolo e pallido e carino che si gonfiava a ogni respiro profondo, giocava con gli steli dei fiorellini rosa e blu e sorrideva, e respirava solo un poco affannata mentre il sole le arrossiva le natiche piene e sode e bianchissime appena oltre la linea del costume azzurro, striminzito e madido, e le goccioline di sudore la coprivano dai fianchi fino alla base del collo, profumate e con un buon sapore dolce e caldo e salato per l’olio al cocco su tutta la pelle;
poi rideva solo un attimo e tendeva le dita piccole delle mani piccole, rideva di nuovo e chiudeva gli occhi, e il suo profumo era molto buono e sapeva di cocco e pesche mature, poi si sdraiava sulla schiena con gli occhi nei miei e le belle gambe muscolose distese sul prato,
«Poi rideva
solo un attimo.»
e adesso respirava più velocemente, la schiena iniziava a inarcarsi e la sentivo scivolare rapida e decisa, sentivo le gambe annodarsi e strusciare sull’erba calda e bagnata, e sorrideva con un bel sorriso sulla faccia rossa e piccole rughette bianche raccolte intorno alle palpebre, chiuse e strizzate, con le labbra che si spalancavano e si richiudevano assecondando il respiro irregolare e caldo, dolcissimo nelle orecchie, e la sentivo piccola e carina mentre si agitava, il sole caldo e la pelle bollente e rossa, le cosce forti e le labbra morbide e le mani frenetiche affondate nell’erba; poi rallentava e si fermava e si stendeva sull’erba ancora fresca e verde, le goccioline di sudore sulla pelle rossissima e ancora profumata, e i bei muscoli forti delle cosce rilassati sul mio corpo, intorno alla vita, e respirava piano e sorrideva molto, e sorridevamo molto e stavamo molto bene, ed era una buona giornata per restare abbracciati sull’erba ad aspettare il vento dal mare; e il giorno fu molto buono e caldo e soleggiato, e i giorni successivi furono sempre molto buoni, e fu un anno buono per tutti e due, il migliore che passammo insieme.
Carlo Paolo Cattaneo (Milano, 1994). Laureato in Economia Aziendale, consegue un master in Marketing. Vive a Milano. Scrive.