Un racconto di Antonello De Luca
Numero di battute: 2434
Il verme è lungo dieci centimetri ed è cicciotto, il più cicciotto dei suoi. Si muove all’alba quando la paura del passero costringe la comunità al rintano. Gli altri lo vedono risalire il muro della vecchia casa, fermarsi alla finestra, sotto la grondaia. Così interrompono ciò che stanno facendo – di solito mangiano e scopano e scopano e mangiano – e l’osservano.
Eccolo lì! dicono i più anziani, ci fosse una mela lassù! Qualcosa che ci sfami! Come fa a essere così grosso? Non mangia. Non lavora. E non si accoppia! È forse un asceta sceso in terra per farci impazzire tutti?
Ma non trovano risposta.
«Cosa vai
a fare lassù?»
Cosa vai a fare lassù? gli chiedono.
Accolgo il primo sole, risponde il cicciotto.
Il passero ti ucciderà! dicono gli anziani non privi di speranza.
Ma il tempo scorre e il rituale della finestra si ripete. Il passero sorvola ogni giorno la polis dei vermi senza cavarne alcuno dalla terra. I vermi continuano a scopare e a mangiare sperando che il passero uccida il cicciotto concludendo quello stupido rituale.
Non c’è vita in comune senza morte individuale, dicono durante i simposi, il cicciotto vuole sovvertire l’isonomia!
Così quando il primo giorno di primavera, il cicciotto viene stretto nel becco dal passero, tutti i vermi della comunità gioiscono in coro.
Il cicciotto si contorce nel becco.
Guardate! dicono gli anziani, adesso se lo pappa!
Ma quella sera lo vedono tornare. Il cicciotto saluta tutti e nessuno ha il coraggio di chiedere. Così per una settimana. Il passero prende nel becco il cicciotto e insieme volano al tramonto. Poi tornano alla finestra e si salutano.
Trascorre un’altra settimana. Si tengono altri simposi nell’agorà dei vermi. Si discute sul da farsi. Alla fine uno degli anziani chiede.
Entrambi amiamo volare, risponde il cicciotto, io non posso farlo e il passero mi insegna.
L’anziano strepita, farfuglia qualcosa.
Mi dà anche da mangiare, continua il cicciotto.
Allora l’anziano fa tutto ciò che di solito fa un verme quando s’infuria. Alla fine raduna la comunità dei vermi – più di mille allo scoperto in pieno giorno – con l’intenzione di punire il cicciotto, di bandirlo dalla polis.
Ma il cicciotto non si scompone.
Cosa hai dato in cambio al passero? ruggisce l’anziano verme, perché ti sfama?
Il cicciotto sorride.
Cosa gli hai promesso? Quali leccornie? Quali delizie?
Il cicciotto sorride.
Poi, d’improvviso, il buio.
E il frullo d’ali dall’alto.
Voi, dice il cicciotto, e il passero ha accettato.
Antonello De Luca (1978) è nato a Fuscaldo (CS) e ha studiato a Roma. Vive e lavora a Milano. Ha due figli: uno tra i piedi; l’altro nella pancia della moglie.