Un racconto di Francesca Savoia
Numero di battute: 2382
Stanno immobili, uno di fronte all’altra, infilati nella vasca da bagno. Luca tiene gli occhi chiusi e Anna sente materializzarsi in quel silenzio una distanza dolorosa che presagisce da tempo. Getta la testa all’indietro languidamente, inarcando la schiena fino a spingere i seni fuori dalla superficie dell’acqua. Aspetta con ostinazione che Luca si avvicini e le fa male la schiena nel punto in cui si appoggia al bordo della vasca. Sa che domani comparirà sulla sua pelle un livido violaceo puntuto di rosso, una striscia di dolore a ricordarle che insistere non serviva a nulla, ma non si rassegna, vuole lasciare il suo corpo nudo in bella vista come un’esca.
Pensa al loro primo bagno insieme, quando subito dopo lui le aveva detto timidamente: «Con te sento una connessione che non ho mai provato prima». Anna gli dava le spalle e fumava alla finestra una sigaretta umida di entrambe le loro salive. Si era voltata a guardarlo e l’aveva amato così profondamente da desiderare che lui la mangiasse. Fammi esistere solo per te, aveva pensato.
«Vuole lasciare
il suo corpo nudo in bella vista come un’esca.»
Luca resta ancora immobile. Dov’è finito tutto il suo amore ora? Anna scivola vergognosamente verso il basso, lasciando che l’acqua la avvolga fin sopra le clavicole. Nasconde la frustrazione sotto una voce carezzevole e sperando di attirare la sua attenzione chiede: «Il lavoro ti ha stancato molto?». Vorrebbe che avesse bisogno di lei come di una madre, così da essere sicura di averlo per sempre.
«No, tutto bene. I colleghi nuovi sono gentili.» Luca apre finalmente gli occhi, e mentre stende le gambe sbadatamente tocca quelle di lei, che sorride di quel piccolo contatto improvviso.
Rinfrancata dalla vicinanza del suo corpo, lo incalza con piccoli colpetti sulle cosce. «Nel weekend ho detto a Giulia che sarei stata con te, andiamo al cinema?»
«In realtà gli altri volevano uscire… magari ci andiamo un’altra volta!»
Un’ondata di tristezza le risale dallo stomaco e mastica quel dolore tra denti e saliva senza sapere cosa rispondergli.
«Mi fumo una sigaretta» le dice. In uno sciabordio d’acqua le imprime un bacio rapido sulla fronte. Mentre Luca afferra l’accappatoio, Anna nota sul suo braccio un lungo capello bruno rimasto appiccicato per sbaglio e pensa che quella sia l’unica cosa che di lei gli resta davvero addosso. Lo osserva allontanarsi e diventare una sagoma sempre più liquida sotto il suo sguardo appannato.
Francesca Savoia è nata in provincia di Mantova tra la nebbia e le zanzare. Laureata in Lettere moderne all’università di Bologna e attualmente iscritta alla magistrale di Filologia. È appassionata di arte, fotografia e teatro e coltiva l’amore per la scrittura sin da quando era bambina.