Pastrengo Agenzia Letteraria

racconto andrea leone

l’ impennatore

Un racconto di Andrea Leone
Numero di battute: 2215

Aveva atteso un attimo, in equilibrio di fronte al cancello, dando solo un filo di gas; poi aveva spalancato, e la For Race e il blocco 70cc Polini Sport e il filtro a cono avevano urlato come uno stadio intero, e la ruota anteriore s’era immediatamente impennata; casa sua l’aveva “salutata” col dito medio alzato, ancora impennando, con la mano destra che amministrava ritmicamente il gas, mantenendolo in perfetto equilibrio.

Il cielo era un deserto d’azzurro, e ora sì che finalmente si ragionava: l’odore speziato dello scarico, il frastuono amico nelle orecchie, e solo lui e quel cielo, uno di fronte all’altro, senza più voci, facce sgradite, rotture di coglioni, né niente.

«Era un vero fenomeno a impennare.»

Voglia di tirare fuori anche la lingua, di prenderlo a morsi quel cielo; e anche di sputare all’indietro, soprattutto quando (come in questo caso) con la coda dell’occhio notava una sagoma di vecchietta lungo il ciglio della strada. S’immaginava allora la decrepita in questione che ne seguiva la traiettoria, fino a terra, e poi che scuoteva la testa, lagnandosi di quegli sciagurati-giovani-di-oggi. E anche, come ci rideva!

Era un vero fenomeno a impennare. Una delle cose che più amava e che più sentiva di saper fare. (Ma anche la cosa di lui che più era risaputa e tenuta in conto dai coetanei, ché lui era quello “baciato da Dio”, che aveva un talento come non s’era mai visto a starsene lassù, su-una-ruota.)

Avesse potuto? Praticamente si sarebbe votato solo a quello. A impennare. L’impennatore avrebbe fatto.

Ma di più: in quel momento, lungo la via, se la via stessa si fosse ripiegata per formare un circuito infinito, lui avrebbe firmato seduta stante per non tornare mai più giù, a terra. Gli era presa così, un’improvvisa smania di restarsene per aria, su-una-ruota, fino a data da destinarsi…

Ma c’era lo stop: e quasi l’avrebbe eluso, si sarebbe immesso in strada tra un po’ senza guardare, tenendo fede a quel matto proposito, assurdamente sicuro…

Ma un camion sopraggiungeva… strombazzò fragorosamente…

E per un’unghia soltanto, (un’unghia, dico!), riabbassandosi, deviando appena in tempo nel fosso di fianco alla strada, non fece di sé e del suo Phantom F12 truccato uno sfacelo di acciaio, vetroresina e carne.

bio andrea leone

Andrea Leone è nato a Lucca nel 1989. Dopo undici anni di autoproduzioni musicali (tra cui un disco, TRE, prodotto nel 2016 da Manza Nera label), dal 2017 si dedica stabilmente alla letteratura. Un suo racconto è apparso sulla rivista Smezziamo.