Un racconto di Marta Viazzoli
Numero di battute: 2029
Quando era ragazzina sua madre le contava i baci negli occhi ogni volta che rincasava. Guardava in profondità negli occhi scuri della figlia, calava una rete e li pescava, piccoli pesci argentati. Un’occhiata alle labbra per vedere quanto erano gonfie e aveva la sentenza definitiva.
Bianca non riusciva a nasconderle niente e la precisione e la calma di sua madre la irritavano. Si sforzava di comportarsi con naturalezza, ma anche quando mentiva e raccontava di essere stata a casa di qualche compagna di classe non c’era bacio che sfuggisse a sua madre. Allora Bianca si innervosiva e passava ore davanti allo specchio a studiarsi.
Alcune cose avrebbe voluto tenerle per sé, confessarle solo al suo diario, forse a Ludovica, in una di quelle loro serate dense di confessioni. Non vedeva l’ora di imparare a coprirsi, a difendersi. Sognava il giorno in cui sarebbe riuscita a far apparire piatta la superficie del mare nonostante negli abissi guizzassero milioni di pesci d’argento.
«Poi vennero
baci attesi
e violenti.»
Fu un giorno di qualche anno dopo. Gli occhi di Luca avevano indugiato a lungo e mollemente sulle sue labbra, ma lei lo aveva fatto aspettare. Non era sicura che lui le piacesse e la lusingava vedere il desiderio montargli in corpo. Poi vennero baci attesi e violenti. Quando tornò a casa e si sedette a tavola, sua madre le mise davanti un piatto di riso e le chiese come fosse andata la giornata. Non si accorse che Bianca aveva mentito e i baci oltrepassarono senza sforzo le maglie della rete.
Dopo aver chiuso la porta della camera, Bianca si stese sul letto. Avrebbe voluto gioire di quel traguardo ma una tristezza strana, zuccherina, glielo impediva. Un sentimento simile a quello che si prova quando, seduti su un aereo, si guardano le luci di una città farsi lontane nella notte.
Si chiese se a sua madre non importasse più, se avesse perso quel suo potere, o se i baci non le si fossero accovacciati negli occhi come facevano prima. Bianca sentì che qualcosa si era spezzato dentro di lei. Qualcosa che spezzandosi era andato perduto.
Marta Viazzoli (1996) e vive a Bologna dove studia Letterature comparate. Oltre a scrivere racconti, traduce, coltiva orchidee, prepara dolci e legge fino a notte fonda.
È arrivata in semifinale al Premio Campiello Giovani 2017 e in finale al Premio Chiara Giovani 2018. Ha pubblicato in due antologie pubblicate da Giulio Perrone nell’ambito del progetto Facciamo un libro.