Un racconto di David Bonanni
Numero di battute: 2005
Quella notte aveva dormito decisamente male, forse per via del rubinetto della cucina che continuava a gocciare sul fondo del lavello, nonostante avesse cambiato la guarnizione due giorni prima. Qualcuno col vizio di romanzare la quotidianità avrebbe detto che ne aveva abbastanza delle sconfitte per riuscire a tollerare altre perdite.
Si alzò e si diresse verso il bagno, non accese neanche la luce. Quando ne uscì aveva la vescica vuota e la testa piena di pensieri. Si infilò i suoi soliti panni, compreso quel paio di jeans che avevano un disperato bisogno di un giro di lavatrice. Aprì la porta di casa e venne subito investito da una folata di vento freddo. Non ebbe alcuna reazione, tanto meno esitò a mettersi in cammino.
Procedeva sbilenco ma deciso, come se avesse fretta di raggiungere qualcosa o qualcuno, come se la città avesse già messo in moto tutti i suoi consueti ingranaggi, come se non fossero le sei del mattino.
Rocco ti sei fatto fregare, continuava a ripetere a sé stesso. Ti ha giocato proprio un brutto scherzo, si diceva quasi comprensivo. Rocco, sei stato un vero coglione, chiosava sfinito.
«Era il giorno giusto per farlo.»
Si sentiva schiacciato, cazzo se lo era, ma adesso camminava col piglio di chi ha deciso di venirne fuori. Era il giorno giusto per farlo.
Quando arrivò in prossimità della stazione di servizio aveva tutta l’aria di uno sul punto di commettere una sciocchezza. Probabilmente lo pensò anche il tipo che stava estraendo la pistola del gasolio perché vedendolo si irrigidì in una posa innaturale. Rocco gli passò davanti bofonchiando qualcosa, poi si infilò deciso dentro al chiosco del bar.
Lei era di spalle, intenta a stringere il braccio della macchina del caffè. Lui non era ancora arrivato al bancone quando si girò di scatto, come se lo avesse visto in un riflesso o per un misterioso istinto di sopravvivenza.
«Che diavolo ci fai qui?» gli domandò. «Perché sei venuto?» aggiunse algida.
Fu allora che Rocco pronunciò quelle parole. Fu in quel preciso momento che ne venne fuori davvero.
David Bonanni (1975) è nato e vive a Roma. Dopo la laurea in Economia ha cominciato a occuparsi di fisco e non è più riuscito a uscirne. Ama la scrittura, ma per circa vent’anni non ha buttato giù una riga. Ora intende recuperare il tempo perduto.