Un racconto di Antonio Fidel Mereu
Numero di battute: 2464
La storia della vita di Artaserse era una delle più comuni e, come tale, una delle più tristi.
Artaserse ebbe una madre e, prima di perderlo, ebbe un padre. Artaserse non era figlio di nobili, ma proveniva da una famiglia agiata. Fin da giovane Artaserse amò e fu amato; cercò e fu trovato; ebbe e perse. Il villaggio in cui Artaserse era nato e cresciuto, nei pressi di Eleusi, era attraversato da un unico fiume perenne e tragico, tumultuoso come Achille o Dario I di Persia. Adolescente, viaggia da un capo all’altro dell’Anatolia più colpita dalla guerra; durante un soggiorno a Efeso entra in contatto con Eraclito e si dice suo seguace. Tornato a casa, Artaserse non poté lavarsi al fiume, né gli riuscì negli anni a venire.
Lo chiamavano “il pastore errante”; tal volta, con sdegno, “il passeggiatore”. Il popolo si teneva alla larga da Artaserse; girava voce, all’assemblea, che il giovane fosse un portatore di malaugurio o l’uomo che avrebbe segnato la fine del regno. Solo, si avventurava nella sterminata solitudine della radura, e riposava un attimo all’ombra del mattino, sotto i rami pre-sofisti dei pochi alberi sparpagliati nella steppa.
«Lo chiamavano
il pastore errante.»
Morto Cimone e sconfitti i Persiani, la guerra finì, ma la lega non si sciolse. Il popolo era preoccupato. L’assemblea concordò in ultimo di esiliare Artaserse, per il benessere e l’igiene dei cittadini. Artaserse fu solo come non lo era mai stato prima. Di lui si perse ogni traccia.
Si ritiene abbia trovato riparo tra le terre spartane, ma non vi è alcuna certezza a riguardo. In un frammento, Tucidide riporta che le peregrinazioni di Artaserse sul suolo ateniese siano una delle possibili cause della peste durante la guerra.
Alcuni sostengono che Artaserse non sia mai esistito e fosse solo una leggenda, chiamato in causa di volta in volta per tenere a bada i bambini, come la madre del sole o il Babau del dopo pranzo, o per mostrar loro le conseguenze di una trascurata pulizia del corpo. Ancora, c’è chi reputa Artaserse antenato di Israele e chi invece è convinto sia ancora in vita, e tutt’oggi cerchi casa, senza darsi pace, senza mai trovarla. Una minor parte considera Artaserse l’archetipo dell’uomo moderno. Un’altra, più timida e realista, ammette che Artaserse sia esistito, senza infamia e senza lode, e che fosse solo un uomo come molti altri lo erano stati prima di lui, esiliati in una terra chiamata mondo e costretti all’eterna ricerca. Ai più non importa, né farebbe alcuna differenza.
Antonio Fidel Mereu nasce in Sardegna nel 1998. Entrato a far parte di un’attività ricettiva turistica, studia arte, logica matematica e filosofia nel tempo libero. Scrive quotidianamente.