Un racconto di Andrea Scagliarini
Numero di battute: 2498
Ti chiami Alfonsa e adori il tango. Lo adori al punto da farne una ragione di vita. Non perdi un solo evento dove praticare quel ballo che ti ha sedotta. Ti piace la commedia umana di essere scelta da un hombre. Ami contare i passi di quella musica ipnotica e sensuale. A chi ti domanda se non ti dà noia ballare sempre gli stessi tempi binari rispondi che il tango è diventato la tua malattia perché è durante la malattia che scopriamo quanto sia importante la vita.
Dopo l’incidente che ti ha tenuta lontana da tutti, ricominci una nuova vita più rilassata, più meditata, più consapevole. Ora incedi con un passo lento che tu stessa definisci da funerale. Un funerale a cui sei sfuggita malgrado la tua auto non avesse conservato alcuna forma agli occhi dei primi soccorritori.
«Uno, dos,
tres, cuatro…»
La riabilitazione è un percorso lungo e faticoso, segnato da momenti di angoscia, di forzata solitudine o di silenziosa riflessione sul presente. Allontanato lo spettro di una vita senza camminare, ricominci a pensare ai tuoi progetti, una casa nuova, cibi sani, yoga, eliminare il superfluo, selezionare le amicizie e ritrovare al più presto la via del tango. Uno, dos, tres, cuatro…
Ricominci a contare i passi appena sei in grado di scendere da sola dal letto. Una volta, vieni rimproverata dal medico che ti ha vista ballare nella corsia del reparto. Ma è l’incontro con un giovane bruno a segnare il tuo ritorno alla vita. Di notte, vi ritrovate sempre alla stessa ora. Fumate di nascosto sul balcone. Ridete, scherzate sottovoce. Lui non conosce il tango, tu glielo spieghi anche se balli con una gamba rigida. Piede destro in avanti lui, spalle in linea, piede sinistro indietro. Ora, ti senti una perfetta mujer. Provate semplici passi, senza essere scoperti. Avverti un’intima complicità. Vi promettete di ballare insieme appena sarai guarita. «Ti insegnerò io. Aspettami.»
Dopo alcuni mesi, vi incontrate. Noti subito che lui è cambiato. Lo inviti in una milonga. Lui accetta, ma non ricorda più l’ordine dei passi. È sudato, confuso, stanco, confessa di avere dei problemi. «Non ti preoccupare» gli sussurri. Lui è sempre più distratto, ma non spiega il perché. Esce improvvisamente a fumare. «Aspettami qui.» Lo attendi mentre la musica suona sempre più forte. Vorresti chiamarlo, ma scopri di non avere più il telefono, né il portafoglio. Il tango rimbomba nel salone vuoto. Solo una coppia continua a ballare mentre il barista sbadiglia annoiato. Nella penombra, senza essere vista, inizi a singhiozzare.
Andrea Scagliarini (1961) vive a Torino dove, oltre all’insegnamento nella scuola secondaria superiore, si dedica all’attività di musicista freelance. Ha seguito i corsi di Guido Conti presso Cooperativa Letteraria e di Giulio Mozzi presso La bottega di Narrazione. I suoi racconti sono apparsi sulla rivista letteraria Fuori Asse e, da sempre, insegue la pratica lenta e faticosa della narrazione breve.