Pastrengo Agenzia Letteraria

racconto Taboga Paola

senza parole

Un racconto di Paola Taboga
Numero di battute: 2449

Lei legge un libro.
Lui, il giornale.
Il sole svagato dell’inverno filtra dal finestrino con una strana, prepotente negligenza.

Lei si alza per abbassare le tendine.
Lui solleva lo sguardo in automatico. Quel tanto che basta per notare una figura esile annegata nei pesanti pantaloni grigi. Il movimento della ragazza riempie lo scompartimento di un profumo fresco: muschio bianco.

Lei riprende il libro guardando il compagno di viaggio che però è quasi del tutto nascosto dal giornale.
Sembra un abat-jour, pensa. Le gambe come base, il giornale come paralume.
Sorride.

«Lei legge un libro. Lui, il giornale.»

Lui gira la pagina e, senza volerlo, nota il viso della ragazza.
Basso, chino sulle pagine fitte. Un viso quasi da intuire.
La fragranza di muschio persiste. Gli piace quell’odore pulito.
Ricomincia a leggere. Ma le parole gli sfuggono, sembrano macchine che sfrecciano veloci e vanno via.
E poi i caratteri prendono a muoversi, quasi fossero attirati da quel richiamo fragrante di muschio, e si raccolgono ai lati del giornale. Al centro, in quella nuova pagina bianca, adesso, c’è il viso della ragazza.
Abbassa di poco il giornale per riuscire a osservarla, di nascosto.
Ha capelli chiari e sottili, pettinati in modo da lasciare libera la fronte, che è alta, con due rughe piccole al centro. Segni di pensieri antichi e persistenti.
E vede le sopracciglia. Lievi e ordinate come cerniere chiuse.

Lei si sposta con un rumore gentile e lui distoglie subito lo sguardo, si imbarazza.
Finge di riprendere la lettura.
Ma poi, con un gesto quasi esasperato, abbassa di nuovo il giornale.
Vede il naso diritto, le palpebre azzurrine – ha la pelle sottile – gli zigomi rotondi.
Un’inutile, qualsiasi ragazza giovane e per bene.
Normale, come una mela un po’ rossa e un po’ gialla.
Ma la fronte e le sopracciglia, no. Ecco. Ecco cos’è.
Quella ragazza ha la stessa fronte e le stesse sopracciglia di sua madre.
E quello stesso profumo.

Lei, continua a leggere.
Ogni tanto però, si muove: accavalla le gambe, cerca qualcosa nella borsa, sposta i capelli.
Non sa di sprigionare profumo, di evocare ricordi. Ma avverte delle piccole scosse ovunque, soprattutto dentro gli occhi, fino nelle sopracciglia, sulla fronte, alla radice dei capelli. Indizi sparsi di felicità.
Prova a guardare l’uomo abat-jour ma, di nuovo, non riesce a vedergli la faccia. Può solo immaginarla.
Nel frattempo, aspetta. Perché lei sa, senza saperlo davvero.
La ragazza sa che l’uomo abat-jour si sta illuminando.

bio taboga paola

Paola Taboga è giornalista. Adora leggere e scrive per tenersi compagnia. Ha vinto alcuni concorsi letterari, fra gli ultimi Racconti nella rete 2023. Ha pubblicato Storie di Storie (MobyDick 2009). Altri sono usciti su varie riviste, fra le più recenti Nazione Indiana e, prossimamente, Crack.