Pastrengo Agenzia Letteraria

Andrea Scagliarini racconto

l’ assicuratore

Un racconto di Andrea Scagliarini
Numero di battute: 2500

Nel giugno del 1913, l’assicuratore boemo Josef K. giunse a Torino forse affascinato dalla fama sinistra della città. La sera del 16, camminando sotto le arcate di piazza Vittorio Emanuele I, già place Imperial, incrociò lo sguardo luciferino di un uomo anziano che incedeva appoggiandosi a un bastone da passeggio con l’impugnatura d’avorio. Il diavolo non amava frequentare le vie affollate, disprezzava i carrettieri, le erbaiole, i turisti, i mendicanti, gli skater e i venditori abusivi. Odiava gli esseri umani e preferiva agire di notte come un artista maledetto.

Ma cosa avrebbe notato quell’anziano signore nell’osservare un uomo magro come un digiunatore, la schiena curva, abbigliato da forestiero che si guardava intorno, smarrito come un fantasma? Cosa avrebbe ricavato Josef K. dalla conoscenza diretta di quell’affabulatore solitario, affaticato dagli anni che odorava di acqua di colonia per nascondere l’afrore dolciastro del suo corpo? Entrambi preferirono ignorarsi e proseguire sotto i portici, senza meta.

«Il diavolo non amava frequentare le vie affollate.»

Le giornate diventavano sempre più calde. Le fontane si seccavano o scaricavano acqua putrida e rugginosa. Ma Torino non era la città dei miracoli benché un tempo abitata da uomini santi come don Giuseppe Cafasso, presbitero della forca e grande benefattore.

In una lettera del 21 giugno a Felice Bauer, l’assicuratore racconta di trovare la città piacevole soprattutto di mattina presto. Piena di scorci, belle vedute e abbaiare di cani. I colombi, le cornacchie e altri volatili dal becco nero sono dappertutto, sotto i portici o sui balconi. Ne descrive il rumore. Considera gentili e accoglienti le persone che incontra nei caffè. Le cameriere dell’Albergo Occidentale sembrano bambine. Quando parlano tra loro, ridono e squittiscono come donnole in calore e comunicano in una lingua misteriosa che assomiglia al francese. Nessuno parla il tedesco commerciale, l’yiddish o il boemo. È difficile mangiare cibi vegetariani e il diavolo lo sa bene. È vegetariano anche lui.

Il 21 giugno, Josef K. lasciò Torino senza aggiungere nulla sui motivi della sua visita. Si diresse a Montichiari, vicino a Brescia, per assistere a una esibizione internazionale di aeroplani.  Lo aspettava alla stazione il suo amico e confidente Max Brod cui non raccontò alcun particolare della breve esperienza torinese. Nemmeno della lettera a Felice Bauer abbiamo più traccia. Forse è conservata a Tel Aviv oppure l’assicuratore non l’ha mai spedita.

andrea scagliarini

Andrea Scagliarini è un musicista indipendente e un insegnante a tempo pieno in un quartiere difficile di una grande città. I suoi testi sono apparsi in antologia e sulle riviste letterarie Narrandom, Racconticon, Pastrengo, Enne 2, Border Liber, Nabu, Kairos Rivista e Fuori Asse.